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Quando pensiamo all’estate con molta probabilità rievochiamo nella mente l’immagine del sole raggiante e l’effetto del calore sulla pelle; ciò è anche in sintonia con l’immagine del sole rosso impresso sulla bandiera giapponese. Eppure, in Estremo Oriente, nel periodo più caldo dell’anno, non è insolito ritrovarsi sorpresi da frequenti rovesci temporaleschi o leggere pioggerelle. Si tratta della stagione delle piogge in Giappone, che prende il nome di Tsuyu (梅雨, つゆ).
La quinta stagione
In Giappone l’anno viene diviso in quattro stagioni, proprio come da noi, anche se l’antico calendario lunisolare prevedeva 72 micro-stagioni.
Le date di inizio e di fine non coincidono esattamente con le nostre: la primavera comincia il 5 febbraio e termina il 6 maggio, l’estate va dal 7 maggio all’8 agosto, l’autunno dal 9 agosto al 7 novembre, l’inverno dall’8 novembre al 4 febbraio.
Esiste però una quinta stagione, quella delle piogge, che si sovrappone all’estate in periodi variabili a seconda della zona e delle diverse regioni giapponesi. Ad esempio, l’Hokkaido non ne è particolarmente interessato, mentre a Okinawa si protrae per quasi due mesi da inizio maggio a fine giugno. In linea di massima nel resto del Giappone il periodo più piovoso è tra metà giugno e metà luglio.
Non c’è assolutamente da preoccuparsi però, perché le piogge non sono continue e ogni anno presenta un differente volume di precipitazioni.
La poesia della pioggia
Tsuyu in giapponese significa pioggia di prugne (in realtà si tratta di una varietà particolare a metà tra la prugna e l’albicocca chiamata ume) perché in questo periodo i pruni si riempiono di succulenti frutti pronti per essere colti e gustati oppure per essere messi sotto sale, per trasformarli in umeboshi (梅干し), prugne essiccate dal gusto acido e dalle molteplici proprietà.
Anche se ai più potrebbe sembrare un periodo non proprio ideale per un soggiorno in Giappone, queste piogge, invece, regalano un’atmosfera malinconica e romantica che dona molte emozioni: la natura si fa rigogliosa, le luci che si riverberano sull’asfalto bagnato trasformano i vicoli tradizionali in acquerelli e gli scorci metropolitani possono assumere le sembianze di scenari futuristici sullo stile del film “Blade runner”.
Osservare migliaia di ombrelli trasparenti e colorati nelle vie più trafficate di Tokyo è uno spettacolo incredibile che offre la possibilità di fare foto invidiabili.
Senza contare poi che ci sono tantissime attività al coperto a cui potersi dedicare durante la stagione delle piogge in Giappone: visitare musei o acquari, perdersi nei centri commerciali, nelle sale giochi, godersi una bevanda dissetante in uno dei tanti locali disseminati per la metropoli, ma soprattutto farsi un bel bagno caldo nelle onsen (温泉), le terme giapponesi, e vivere una magica esperienza, magari in una vasca all’aperto a contatto con la natura. O ancora, si può approfittare di questa stagione apparentemente meno turistica, per partecipare al corso Adventure Japan e diventare ninja o samurai per un giorno.
Il Teru teru bōzu
Se proprio non ami la pioggia e speri in un bel giorno di sole ti puoi affidare al Teru teru bōzu (てるてる坊主)da teru ( brillare) e bōzu (monaco buddista): si tratta di un pupazzetto fatto a mano con carta o tessuto bianco da appendere alla finestra, pregando che impaurisca Amefushi, lo spirito della pioggia, nemico dei bambini perché gli impedisce di andare fuori a giocare.
Ci sono varie leggende sulle origini di questo amuleto, la più famosa narra di un monaco che promise di far cessare la pioggia che stava rovinando i raccolti, ma fallì e per questo motivo venne ucciso. Si presume per impiccagione, poiché la bambolina viene appesa per il collo e nella famosa filastrocca che ha protagonista il Teru teru bōzu, si minaccia quest’ultimo di staccargli la testa, se non darà ascolto alle preghiere.
La stagione delle piogge regala un Giappone diverso, autentico e d’atmosfera, dove una passeggiata raccolti sotto l’ombrello può riservare un risvolto romantico inaspettato durante esplorazione di questo paese.